Dopo che i Romani espugnarono Veio, nuovi nemici portarono la città in estremo pericolo. Infatti, i galli che erano giunti in Italia attraverso le alpi misero in fuga le truppe dei romani presso il fiume Allia. Allora il senato, in tanto pericolo richiamò Camillo dall’esilio. Vi era il consenso di tutti i cittadini: “Se il senato avrà nominato Camillo dittatore, Roma sarà salva.” intanto i Galli arrivano nel foro attraverso porta Collina, nella rocca fanno violenza. “Sarete liberi, Romani, se ci avrete dato il vostro oro.” ma i vostri pesi sono ingiusti, gridano irati i Romani. “pesate anche la mia spada” esclama superbo Brenno, comandante dei galli.
“Guai ai vinti!”
ma i romani non avevano ancora pesato tutto l’oro, quando il dittatore Camillo intervenne. l’oro fu tolto via, fu combattuta una battaglia, i Galli vengono tutti uccisi, affinché non restasse alcun messaggero della strage. I romani lieti perché avevano riguadagnato la patria, decretarono un trionfo a Camillo e lo chiamarono padre della patria e secondo Romolo.
Ecco perchè il popolo Greco non deve arrendersi agli usurai della UE:
Nessuna sottomissione al nemico potra’ rendere meno avido il suo saccheggio della Grecia e dei greci,
al contrario, la sua vittoria lo incentivera’ nel continuare la spremitura fino all’ultima goccia di sangue dei “vinti” !!